APPENNINO PARMA EST

Parchi naturali, borghi, castelli e musei

Il Castello di Torrechiara, con l’armonia delle sue forme, è la “porta” di accesso all’Appennino Parma Est, terra di borghi, pievi, castelli, e parchi naturali.

Un’area che, oltre Langhirano, comprende i Comuni di Lesignano De’ Bagni, Neviano degli Arduini, Tizzano Val Parma, Palanzano, Corniglio e Monchio delle Corti, declinandosi in una notevole varietà di paesaggi, dai circa 250 m s.l.m. fino alla cima più alta, il Monte Sillara in Comune di Monchio delle Corti, che raggiunge circa i 1860 m.

Dalle dolci colline, impreziosite da vigneti e prati stabili, alla media montagna con pascoli e castagneti, fino al crinale Tosco-Emiliano, costellato da magnifici laghi di origine glaciale. Un tessuto nel quale si innestano piccoli centri, borghi, prati stabili e seminativi, circondati da cespugli, boschi, brughiere, torbiere e laghi, alte vette.

Un luogo speciale, parte della Riserva di Biosfera MaB Unesco Appennino Tosco-Emiliano, dove da sempre l’uomo vive in equilibrio con la natura. Un territorio frequentato e abitato fin dall’antichità, che conosce un notevole sviluppo in epoca medievale e moderna, quando è uno strategico punto di collegamento verso la Toscana e il Mediterraneo e per questo, ancora oggi, ricco di storia.

Quella che racconta l’antica Via dei Linari, che da Parma conduceva in Toscana attraverso il Passo del Lagastrello, dove i pellegrini incontravano pievi, chiese e abbazie che oggi, insieme ad altre, compongono una sorta di percorso del romanico: l’Abbazia di San Basilide, meglio conosciuta come Badia Cavana, in Comune di Lesignano de’Bagni, l’antica Pieve matildica di Santa Maria Assunta, nota anche col nome di Pieve di Sasso, in Comune di Neviano degli Arduini, la Chiesa di Santa Giuliana a Moragnano e la Pieve di San Pietro Apostolo a Tizzano Val Parma, in Comune di Palanzano, a Zibana, troviamo la Chiesa di Santa Maria Assunta. Antichi presidi oggi spesso animati, soprattutto nel periodo estivo, da visite guidate, incontri, concerti.

La Via Longobarda rappresenta l’altra direttrice storica di spostamento verso la Lunigiana attraverso il Passo di Cirone.

Un territorio che è un mosaico di borghi dal sapore antico, nei quali spiccano notevoli elementi di architettura “spontanea”: portali, stemmi, decorazioni incise nella pietra, tetti in piane, fontane, piccole chiese o cappelle, così come, lungo le strade, le tipiche “maestà” segno della devozione popolare.

Ogni Comune ha i suoi piccoli gioielli e ognuno di loro merita una visita. Come il borgo di Casarola, dove il Parco letterario Attilio, Bernardo, Giuseppe Bertolucci ci racconta il legame con questa terra di tre grandi personalità.

Una terra dalla forte tradizione museale: mostre, esposizioni, musei piccoli e grandi, che affrontano tematiche storiche, artistiche, di civiltà contadina, e tra essi musei unici e particolari, come il Museo Storico dei Lucchetti, nella frazione di Cedogno in Comune di Neviano degli Arduini. È il primo Museo al mondo dedicato esclusivamente ai lucchetti. Quella esposta è la Collezione di Vittorio Cavalli, che in settant’anni ha raccolto oltre 4.000 serrature portatili di ogni genere, epoca, materiale, dimensione e forma, provenienti da ogni parte del mondo.

Significativa l’attenzione all’arte contemporanea: dalla collezione civica di arte contemporanea a Sella di Lodrignano, alla casa Museo Colibri (entrambi a Neviano degli Arduini) fino al Museo all’Aperto Walter Madoi, in Comune di Corniglio, un autentico paese dipinto.

Uno straordinario ambiente naturale fa da cornice a tutto questo, un patrimonio che si concretizza nell’importante presenza di aree protette.

Il Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, a cavallo tra le Regioni Toscana ed Emilia-Romagna, comprende le porzioni di crinale appenninico delle province di Lucca, Massa Carrara, Parma e Reggio Emilia. Nel territorio dell’Unione Montana Appennino Parma Est i Comuni coinvolti sono Corniglio e Monchio delle Corti. Una straordinaria ricchezza di ambienti, dalle praterie alle brughiere a mirtillo alle vette più impervie, cascate, specchi d’acqua, pareti rocciose che si stagliano a picco sui torrenti, fino all’elemento maggiormente caratterizzante, i laghi di origine glaciale che costellano il territorio: Lago Santo parmense, Laghi Gemini, Laghi del Sillara sono solo alcune delle perle del Parco.

Il Parco regionale delle Valli del Cedra e del Parma (meglio conosciuto come Parco dei Cento Laghi), tutela una porzione di territorio nei Comuni di Corniglio, Monchio delle Corti, Tizzano Val Parma e Neviano degli Arduini. Un ambiente di media montagna ospitale e accessibile, nel quale una natura ancora ben conservata, fa da cornice a dolci paesaggi agricoli ed a tante emergenze storico-testimoniali e culturali. Le sue cime, tra tutte il Monte Caio (mt 1584 slm), sono splendidi balconi naturali dai quali lo sguardo spazia a 360° sul territorio circostante. Nel Parco, il Centro faunistico del Monte Fuso, è il luogo ideale per famiglie con bambini.

In Comune di Lesignano De’ Bagni, in località Rivalta, si trova un geosito di grande importanza, riconosciuto a livello europeo, i Barboj di Rivalta: salse, emissioni di fanghi salati e di acque melmose fredde che si depositano attorno a bocche eruttive, formando caratteristici coni alla cui sommità sgorgano di continuo gas gorgoglianti (idrocarburi).

In questo tessuto di aree protette si innestano percorsi e sentieri, da percorrere a piedi, in bicicletta, a cavallo, particolarmente apprezzati, tanto che il turismo naturalistico ed outdoor rappresenta una delle principali chiavi di fruizione del territorio.

Esiste un legame indissolubile tra paesaggio, cultura, vita, prodotti e sapere dell’uomo.

Il Torrente Parma ha solcato la valle e lungo di essa convoglia l’aria che, salendo dal mare, travalica il crinale e fluisce, assorbendo la giusta proporzione tra aria umida e secca per raggiungere un equilibrio ottimale: il microclima ideale per la stagionatura del Prosciutto di Parma DOP. I prati stabili che occupano soprattutto la fascia di collinare e di media montagna sono il segno visibile di un altro prodotto d’eccellenza: lo sfalcio dei prati diventa l’alimento principale delle vacche il cui latte viene utilizzato per la produzione del Parmigiano-Reggiano. Ancora, i vigneti, oltre a darci una D.O.P. come i “Colli di Parma”, diventano elemento di fruizione estetica del paesaggio.

Fanno da corollario prodotti tipici minori ma fortemente radicati nella cultura e nella tradizione locale: dalla castagna, alla Spongata di Corniglio, dalla Pecora Cornigliese al Maiale nero di Parma, che rendono questa terra ideale per chi ama i sapori.

Un territorio fatto di accoglienza quello dell’Unione Montana, tra agriturismi, b&b, forme di ricettività innovativa e tipiche trattorie, dove ritrovare atmosfere e sapori di un tempo.