CULTURA

Badia Benedettina di Santa Maria della Neve

Sulla riva del torrente Parma, sorge la deliziosa badia che nel 1471 il conte Pier Maria Rossi fece costruire per il figlio naturale Ugolino, già abate di San Giovanni Evangelista a Parma. Il Visitatore che bussa al portone viene accolto dai monaci che ancora oggi vi dimorano e dall’inaspettata ricchezza artistica del luogo: il complesso monastico, dalle originali linee quattrocentesche.

Nella chiesa si può ammirare lo splendido affresco della “Madonna col Bambino” di Jacopo Loschi della fine del ‘400.

Ma il più gradevole tra i gioielli del monastero è l’incantevole Belvedere settecentesco proteso sulle silenti rive del torrente Parma: dalla raffinata ringhiera in ferro battuto, sotto gioiosi volti di puttini affrescati, che sembrano soffiare fresca brezza sull’alveo del torrente, si scorgono gli orti e i vigneti curati dai frati e lo sguardo si distende sullo scenario rasserenante della vallata, incorniciata dai dolci declivi collinari.

La badia svolge attività di ospitalità e possiede un prezioso laboratorio apistico per la produzione e vendita di prodotti di cosmesi ed erboristeria, elaborate dalle antiche ricette della Farmacia Storica di S. Giovanni Evangelista di Parma.

A portata di sguardo del maniero di Torrechiara, sulla riva del torrente Parma, sorge la deliziosa badia che nel 1471 il conte Pier Maria Rossi fece costruire per il figlio naturale Ugolino, già abate di San Giovanni Evangelista a Parma.

Il Visitatore che bussa al portone viene accolto dai monaci che ancora oggi vi dimorano e dall’inaspettata ricchezza artistica del luogo: il complesso monastico, dalle originali linee quattrocentesche, ingloba anche un’antica chiesa romanica e si sviluppa attorno ad un pregevole chiostro di sapore rinascimentale, che presenta interessanti analogie con il cortile del castello.

Sotto il porticato del chiostro si conserva l’antica campana con dedica di Pier Maria Rossi e la bella formella quattrocentesca in cotto con la “Flagellazione” che riproduce il gruppo marmoreo dell’Amadeo nel Duomo di Cremona.

DOVE

Via Badia, n.26
Torrechiara - Langhirano (Parma)

COME

I monaci ricevono singoli e gruppi di visitatori, pellegrini e meditazione; si consiglia di preannunciare la visita.

QUANDO

Lunedì-Sabato: 9.00-12.00
Domenica e Festivi:
11.00-12.00 /15.00-17.00

CONTATTI

Tel. 1: +39 0521.355203
Tel. 2: +39 328.1129454

CULTURA

Sentiero d'arte Torrechiara / Langhirano 

Il Sentiero D’Arte è una rilassante passeggiata tra natura, arte, storia e cucina nella zona collinare fra Torrechiara e Langhirano, lungo antichi vigneti e il Canale di San Michele.La lunghezza dell'intero itinerario è di circa 7 km e si può percorrere sia a piedi che in bici

Il Sentiero d’Arte si chiama così perché lungo il percorso si trovano alcune opere di forte valenza intellettuale e poetica che, nel rispetto della loro specifica situazione ambientale, ne interpretano luci e atmosfere.
Il progetto intende quindi valorizzare tramite un doppio asse storico-paesaggistico il territorio di Langhirano, che si snoda lungo il Canale San Michele e i vigneti dell’antica Torcularia.

Gli artisti contemporanei selezionati per il progetto  sono Oscar Accorsi, Mirta Carroli, Danilo Cassano, Graziano Pompili, Giovanni Sala, Candida Ferrari, Lorella Salvagni, Alberto Vettori e Alberto Timossi.

 

  • Prima tappaLanghiranoLa prima tappa è a Torrechiara, piccolo borgo tra colline e vigneti reso famoso dal bellissimo Castello, che include nel suo territorio anche la deliziosa Badia rinascimentale di Santa Maria della Neve, da cui ha inizio il Sentiero.
    La Badia, eretta nel 1471 per volere di Pier Maria Rossi nei pressi del torrente Parma, è ancora oggi uno splendido luogo di interesse religioso e artistico, ancora poco conosciuto, che conserva una chiesetta dagli affreschi barocchi, il chiostro rinascimentale, il refettorio e il belvedere settecentesco.
    Si inizia così ad andare alla scoperta delle opere d’arte.
  • Seconda tappaLanghiranoSpostandosi verso il cuore del borgo ci si trova alle pendici della collina dove si erge il famoso Castello di Torrechiara, fatto costruire da Pier Maria Rossi tra il 1448 e il 1460.
    Tra le sale affrescate al suo interno, il Castello è noto per la splendida Camera d’oro attribuita a Benedetto Bembo che celebra il trionfo dell’amore dei due giovani signori del luogo, ma anche il prestigio della famiglia Rossi nel parmense.Ai piedi della fortezza rinascimentale si innesta il Sentiero degli Artisti e al secondo km si incontrano le opere d’arte di Danilo Cassano “Sinottica di primavera” e Mirta Carroli “Seguendo il volo dei rotori”.
    Al terzo km, attraversando e costeggiando il Canale, si raggiunge l’opera di Graziano Pompili “Il Borgo” e di Giovanni Sala “Presenze” e, più avanti ancora, quelle di Candida Ferrari “Nido d’aurora”, Alberto Vettori “Natura sembiante” e Alberto Timossi “Altro bosco”.
  • Terza tappaLanghiranoNegli ultimi due chilometri, dopo aver incontrato le opere di Lorella Salvagni “Cèntina”, Oscar Accorsi “Voronoi” e un’altra opera di Danilo Cassano “Genesi”, camminando tra campi, vigneti e la verde vegetazione, si arriva alle porte di Langhirano.
    Qui è possibile visitare uno dei numerosi produttori locali, aperti su prenotazione, e il Museo del Prosciutto, che fa parte del circuito dei Musei del Cibo.
    Il Museo, che si trova presso l’ex foro boario, permette di conoscere il processo di produzione del pregiato salume locale, attraverso foto, documenti storici, attrezzi, macchinari e filmati.
    Ci troviamo infatti nel cuore della zona di produzione del prelibato Prosciutto di Parma: qui, fin da inizio Novecento, sono presenti tanti salumifici, disposti perpendicolarmente rispetto al torrente per poter sfruttare meglio, attraverso le tipiche finestrature alte e strette, l’aria necessaria alla stagionatura dei prosciutti.

DOVE

Il Sentiero d'arte inizia alla Badia di Torrechiara, Strada della Badia, 28

COME

Il Sentiero d'arte è sempre aperto e gratuito

QUANDO

Sempre aperto


CULTURA

Museo Del Risorgimento Faustino Tanara

Ricca corrispondenza tra il colonnello e i principali protagonisti del movimento risorgimentale italiano, Garibaldi e Mazzini in primis.

La magnifica Galleria d’accesso del Centro Culturale di Langhirano accoglie oggi il Visitatore con la preziosa collezione del Museo del Risorgimento Faustino Tanara, dedicato al valente patriota e colonnello garibaldino langhiranese.
Il fondo Tanara conserva cimeli risorgimentali, documenti e lettere legati alla figura di Faustino Tanara, all’appassionata tradizione repubblicana locale e alla Fratellanza Artigiana Langhiranese fondata da Tanara e presieduta da Giuseppe Garibaldi.

Il corpus principale della raccolta è costituito dalla ricca corrispondenza tra il colonnello e i principali protagonisti del movimento risorgimentale italiano, Garibaldi e Mazzini in primis, insieme ad un fitto scambio epistolare tra il combattente Faustino e la moglie, di grande suggestione e insieme di notevole interesse storico-documentale.

DOVE

Centro Culturale di Langhirano
Via Battisti n. 20, 43013 - Langhirano (Parma)

COME

Ingresso libero e gratuito.
È consigliabile la prenotazione per gruppi o scolaresche.

QUANDO

Apertura nei giorni feriali con orari da verificare telefonicamente.

CONTATTI

Tel. 1:  +39 0521.351357
Tel. 2: +39 0521.351352
E-mail: info@museotanara.it
Sito web: www.museotanara.it


CULTURA

Fondazione Gastone Biggi 

La Fondazione Gastone Biggi, ha come intento la tutela del patrimonio artistico di Gastone Biggi promuovendo attività culturali e raccogliendo la documentazione del lavoro svolto negli anni dall’artista.

La Fondazione Gastone Biggi di Tordenaso, situata nell’omonima frazione del comune di Langhirano, nasce nel 2015 con l’intento di promuovere lo studio e la conoscenza delle opere del celebre Maestro che ha da sempre lottato per il valore della bellezza. Sono conservate all’interno della fondazione numerose testimonianze pittoriche, artistiche e poetiche opere dell’artista.

Gastone Biggi, nato a Roma nel 1925 fu un affermato pittore, poeta, scrittore e saggista del secolo scorso, che si affermò nella città eterna per poi trasferirsi a Todenaso,  suo paese d’adozione dove morì nel 2014. Si avvicina inizialmente alla pittura e al realismo di artisti come Daumier e Goya per poi intessere un rapporto con il Gruppo del Portonaccio (Muccini e Vespignani). Dialogò inoltre con pittori come Dorazio, Scialoja, Turcato e Perilli. E’ da ritenersi un artista poliedrico fortemente influenzato dal realismo, dall’arte dell’informale e dall’espressionismo astratto americano di Kline e Pollock. La chiave di lettura delle opere di Biggi è da ricercarsi nel costante dialogo con la musica atonale tramite la quale ebbe la possibilità di spiegare gli accenti di colore.

DOVE

Strada Tordenaso n. 21A
43013 - Langhirano (Parma) - Italy

COME

Ingresso libero e gratuito,
solo su prenotazione.

QUANDO

Sempre aperto, solo su prenotazione.


CULTURA

Emanuele Modica, il pittore della tenda

All'interno della canonica della chiesa di Manzano, nei pressi di Langhirano, si possono ammirare le opere eseguite dall'artista di origini palermitane, Emanuele Modica, che avuto apprezzamenti da parte di importanti critici d'arte, giornalisti, scrittori e poeti come Ignazio Buttitta, Leonardo Sciascia, Vittorio Sgarbi, Michele Prisco, Lorenzo Piras, Gianni Bertone,  Cesare Zavattini e Gianni Cavazzini.

Emanuele Modica è nato a Palermo il 29 Novembre 1936 da una famiglia contadina di 7 figli. Fin da bambino, manifestò grande attenzione e passione per l’arte e la pittura. Vedeva nelle macchie sulle pareti della stalla, profili umani e immagini nascoste.

Colpito, a soli 24 anni, dalla morte del padre ucciso dalla Mafia, sceglie l’arma del pennello piuttosto che quella della lupara e della vendetta. Lavorando come barista, inizia a creare i primi disegni col caffè sugli scontrini.

Scoperto dal gallerista palermitano Ciro Livigni, che lo fa esporre alla galleria ”il Chiodo”, nel 1968 decide di dedicarsi completamente all’arte ma a modo suo, da ”navigatore solitario” come lo definì l’amico Don Luigi Ciotti.

Emanuele Modica, comunemente conosciuto come il pittore della tenda, nel 1969, crea a Palermo la ”Tenda”, una mostra itinerante che lo porta attraverso le piazze d’Italia con la sua tenda sfiorando minacce, preguidizi ed intimidazioni.

Delle sue soste, si ricordano tra le più importanti, quelle nelle ”difficili” piazze di Palermo, della Sicilia e di Napoli negli anni ’70, mentre nel Nord Italia quelle di Aosta, Parma, Biella e  Riccione, nei giardini di Villa Mussolini, dove ricevette la visita di Vittorio Sgarbi.

L’ultima tappa fu quella di Bergamo, qualche anno fa, quando a causa di un malore, fu costretto ad abbandonare il suo ”nomadismo artistico” per trasferirsi con la moglie a Manzano di Langhirano.

Nella canonica della chiesa parrocchiale, è proseguita la sua carriera artistica con la realizzazione di alcuni restauri e di opere come la Pietà, la Colomnba della Pace e San Vincenzo, quadro dedicato al santo patrono e collocato in prossimità della facciata.

Ha ricevuto numerosi apprezzamenti da parte di critici d’arte, giornalisti, scrittori e poeti. La sua storia e le sue opere sono state presentate sulle principali reti nazionali RAI e Mediaset.

DOVE

c/o canonica Chiesa di Manzano, 15
Manzano di Langhirano (Parma)

COME

Ingresso libero e gratuito,
solo su prenotazione.

QUANDO

Sempre aperto, solo su prenotazione.

CONTATTI

Tel: +39 0521.8571